Peste Suina Africana: il commissario Filippini in audizione alla Commissione Agricoltura del Senato

“Le emergenze come quella della PSA devono essere anticipate, quindi occorre lavorare in prevenzione. Il ministero della Salute e le Regioni, con i Psr (Piani di sviluppo rurale, ndr) hanno investito molto sulla biosicurezza che deve essere implementata più sugli aspetti gestionali che strutturali degli allevamenti”.

Così Giovanni Filippini, Commissario straordinario alla PSA, nel corso dell’audizione informale che il 4 febbraio scorso si è tenuta in Commissione Agricoltura del Senato per fare il punto sulla situazione determinata dalla diffusione della Peste Suina Africana.

Il Commissario ha sottolineato che il grande sforzo attualmente in atto è quello di impedire al virus di uscire dal territorio in cui si trova, e per farlo si sta lavorando come priorità alla chiusura dei varchi a ridosso delle autostrade A15 e A1, inserendo a cavallo di questi due assi le Zone di controllo dell’espansione virale (Cev), di fatto una barriera biologica, dove il depopolamento dei cinghiali “deve essere molto attento, coordinato e gestito e dove, anche grazie a una convenzione con l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) utilizzeremo cani molecolari per la ricerca delle carcasse. Nelle Zone Cev il depopolamento è stato autorizzato anche con l’utilizzo di gabbie e tiro di cattura. Diverse regioni le hanno già acquistate, ma la complessità della loro gestione richiede molta attenzione, tant’è vero che in Emilia Romagna è stato formato personale ad hoc”.

Giovanni Filippini ha sottolineato l’importanza della sorveglianza sia sul selvatico che negli allevamenti di suini, ricordando che oltre all’aspetto sanitario la Struttura commissariale non dimentica quello commerciale. “Infatti – ha affermato – stiamo dialogando con la Commissione e con i Paesi che hanno chiuso all’importazione dei nostri prodotti per riuscire a riprendere le esportazioni. Dopo l’ok del Canada speriamo di raggiungere l’obiettivo anche con il Giappone”. L’arrivo della stagione estiva e le relative movimentazioni dei trattori possono rappresentare un rischio per la diffusione del virus? “Sì – ha concluso il Commissario – anche per questo sono state messe in campo procedure per la sanificazione dei terreni. Stiamo lottando con un virus particolarmente aggressivo: Nelle suole delle scarpe, ad esempio, riesce a rimanere attivo per più di due settimane”.

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